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FAQ

1)   Cos'è il Diritto Penale?

 

Il diritto penale è quella branca del diritto che si occupa di un particolare tipologia di condotte illecite, i reati. Può capitare infatti che con una stessa azione si commettano diversi tipi di illeciti. Ad esempio ferendo una persona si commette un illecito civile per il quale si può essere chiamati a rispondere in un procedimento civile. In questo caso si potrà essere condannati solo al risarcimento economico del danno. Con la stessa azione si commette però anche un illecito penale (reato di lesioni), per il quale si può essere chiamati a rispondere in un procedimento penale. In questo caso si potrà essere condannati ad una pena ed eventualmente anche al risarcimento economico.

 

2)   Cosa si intende per Diritto Minorile?

 

Il diritto penale minorile riguarda le leggi e i regolamenti che si attuano nel caso in cui un minore commette dei reati. Viene quindi applicato ai reati commessi da soggetti che hanno compiuto i 14 e sono minori di 18 anni, poichè i minori di anni 14 non sono imputabili. Per I minorenni è previsto un apposito Tribunale, il Tribunale per i Minorenni, con i propri Giudici, una propria Procura della Repubblica, e una propria procedura. Da precisare che il Tribunale per i Minorenni rimane competente anche quando chi ha commesso il reato da minorenne diventa maggiorenne. 

 

3)   Cosa significa ricevere un avviso di conclusione delle indagini preliminari?

 

Se si riceve un avviso di conclusione delle indagini preliminari, vuol dire innanzi tutto che si è sotto processo. In secondo luogo vuol dire che il Pubblico Ministero che ha indagato su di voi non ha ritenuto di chiedere l’archiviazione, poiché sono emersi degli elementi a vostro carico.

 

Questo avviso viene obbligatoriamente inviato anche al vostro difensore, pertanto se non ne avete nominato uno di fiducia prima, vedrete che per la redazione e notifica di questo atto ve ne è stato nominato uno d’ufficio.

 

Il ricevimento di questo atto fa sorgere molte facoltà e diritti, alcuni dei quali possono essere fatti valere entro un breve termine temporale, 20 giorni, pertanto quando si riceve l’avviso di conclusione delle indagini bisogna subito contattare il proprio difensore, sia esso quello d’ufficio o uno di fiducia, che verrà da voi appositamente nominato e provvederà a tutelare i vostri diritti.

 

4) Cosa devo fare se vengo chiamato dalla Polizia per un verbale di identificazione?

 

Se si viene chiamati per un verbale di identificazione significa che si è sotto processo.

 

A questo scopo la Polizia può contattare anche informalmente, ad esempio con una telefonata o bussando alla porta di casa. Con questo atto avviene la nomina del difensore, se non si è in grado di comunicare al momento il nome di un difensore di fiducia, ne viene nominato uno d’ufficio.

 

Inoltre avviene l’elezione di domicilio, che consiste nell’indicare l’indirizzo dove volete ricevere gli atti del processo. Alla fine della redazione di questo atto, la Polizia ve lo farà firmare e ve ne rilascerà una copia. Quando si riceve questo verbale bisogna subito contattare il proprio difensore, sia esso quello d’ufficio o quello di fiducia che provvederà a tutelare i vostri diritti.

 

5)   Cosa devo fare se vengo arrestato?

 

Se vengo arrestato significa che sono stato colto mentre commettevo un reato per il quale è previsto l’arresto (es. rapina, spaccio, furto aggravato, ecc) o immediatamente dopo. Avvenuto l’arresto è consigliabile collaborare con le forze dell’ordine per non aggravare la propria posizione, in molti casi infatti proprio nel momenti dell’arresto vengono commessi altri reati (es. resistenza, oltraggio, rifiuto di indicazione delle proprie generalità, ecc.).

 

In caso di arresto si hanno ovviamente dei diritti tra cui:

 

-    nominare un difensore di fiducia (altrimenti ne viene nominato uno d’ufficio);

 

-    avvisare i propri familiari (che hanno la facoltà di nominare un difensore di fiducia per il prossimo congiunto detenuto);

 

-    ottenere informazioni in merito all’accusa;

 

-    avvalersi della facoltà di non rispondere.

 

Successivamente all’arresto si svolgerà l’udienza di convalida in cui il Giudice deciderà se in attesa del processo sarò libero o se mi verrà applicata una misura cautelare (custodia cautelare in carcere, arresti domiciliari, obbligo di firma, ecc).

 

 6) Come si svolge il processo penale davanti al Giudice di Pace o al Tribunale?

 

Il processo penale davanti al Giudice di Pace è per i reati meno gravi, tra cui figurano comunque alcuni reati abbastanza diffusi come lesioni o diffamazione. In questo procedimento se c’è la oersona offesa si tenta la conciliazione, la cui riuscita determina la fine del processo senza lasciare tracce sul casellario giudiziale.
Nel caso la conciliazione non riesca e si celebri invece il processo, comunque l’eventuale condanna sarebbe solo economica (pecuniaria) e non detentiva, tranne in rari casi.
I reati più gravi vengono invece trattati dal Tribunale che, a differenza del Giudice di pace, prevede oramai molti riti alternativi, tra cui:
- patteggiamento;
- rito abbreviato;
- sospensione del procedimento con messa alla prova.
Questi riti possono però essere richiesti solo in determinati casi. Pertanto se non si possono richiedere o se non si vogliono richiedere per strategia difensiva, si procede col rito ordinario.
A parte queste differenze, il rito ordinario davanti al Tribunale è simile al procedimento davanti al Giudice di Pace ed inizia con la richiesta delle prove, seguita dalla fase istruttoria che può comprendere tra l’altro:
- produzione documentale;
- esame testimoni;
- perizia;
- esame imputato;
- dichiarazioni libere imputato.
Terminata la fase istruttoria vi è la discussione delle parti e successivamente viene emessa la sentenza.

 

7)   Posso sapere se sono indagato?

 

Tutte le persone possono sapere se sono indagate facendo una apposita richiesta (carichi pendenti) presso il Tribunale alla Procura della Repubblica. Questa domanda può essere fatta solo dal diretto interessato o dal proprio avvocato, munito di nomina. Va precisato però che non sempre i dati sono aggiornati per vari motivi, pertanto potrebbe accadere di ricevere una risposta negativa anche se si è stati querelati. Ad esempio il Commissariato di Polizia dove si è stati querelati potrebbe non aver inviato subito la querela alla Procura della Repubblica.

 

Per questo motivo è consigliabile richiedere i carichi pendenti qualche settimana dopo la data in cui si pensa di essere stati querelati.

 

8)   Come posso reagire ad una aggressione fisica?

 

Se si viene aggrediti è consigliabile cercare di sottrarsi all’aggressione e solo se ciò non è possibile si può reagire. Infatti il concetto della difesa del proprio onore, in base al quale si dovrebbe avere il diritto di reagire e di non scappare davanti ad una aggressione, è stato negli ultimi tempi messo in discussione da alcuni Giudici.

 

Se non è possibile sottrarsi all’aggressione, o se comunque non lo si vuole fare, ciò che importa sapere è che la propria reazione deve essere comunque proporzionata all’aggressione e deve essere volta a neutralizzarla. Inoltre si può reagire solo se l’aggressione rappresenta un pericolo imminente e ingiusto. In questo modo la vostra reazione potrà essere considerata legittima difesa.

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